Testo critico del  Prof. GALLO MAZZEO

     - tratto  dal Catalogo DATA 2016  - analizza n°4 sculture  e n° 2 dipinti su tela .

     • La Città del silenzio-1996 – 40x40x41

     • Il Trono ambito -1997 – 37x28x28

     • Grande Madre 1983 – 60x30x21

     • Bin –il Distruttore – 1994 -65x38x16

     • La Fonte -2010 – tela 62x50

     • L’Invidia per l’UNO - tela  50x50                                                                                                                            


Tina  Lupo

ARCANI

     Sembra  di stare  in un imprecisato  luogo del cerimoniale , dove si dettano leggi incomprensibili della mutazione, della celebrazione di una ritualità in cui l’apparenza diventa la forma  dell’essenza e in essa avviene un quid che non si considerava possibile ma che, nel tracciato  di una architetturalità  medianica , interroga il pensiero e lo spinge nel dubbio e nell’interrogativo , nelle contaminazioni , con quel tanto di egizio che c’è in tutti noi e che emerge quando spunta una chiave che non si sa se sia quella giusta, spingendo inesorabilmente verso una messa in prova , perché si possano  dare risposte alle tante domande rimaste  sospese.  Ma l’enigma resta, in una disseminazione di opere che, a dispetto della loro stessa plastica veemenza , sanno di fantasmaticità e leggerezza, proprio come il carattere di un tratteggiamento vaporoso del sublime che fa pensare alle forme magiche delle stelle, alle forme mobili e antropomorfe delle nuvole.  Sembra  ci sia sempre una concettualità, delle parole , delle musicalità , che fanno da sfondo ma anche da soggetto ad una surrealtà che è segno fino a quando si distende nella mente ,diventando qualcosa di tanto diverso quando incontra una geometria inaccessibile che si dirige verso l’ignoto anche a se stesso, mettendo insieme  frammenti di memoria, di rimozioni, di citazioni colte e spiritiche, emulsionandole e facendole diventare  altro  , un vocabolario di  fabule.   

                                                                                                                                 Francesco  Gallo Mazzeo